Zinalrothorn (m. 4221)

Titolo itinerario
Cresta Sud Est
Partenza da
Zermatt
Quota partenza
1616
Accesso
Autostrada A26 del Sempione fino a Gravellona Toce indi statale 33 del Sempione. Passo del Sempione - Briga - Visp - Tasch (fine strada).
Raggiungere Zermatt mediante il treno navetta.
Ampi parcheggi a pagamento alla stazione di Tasch.
Dislivello
2600
Dislivello primo giorno
1700
Tempo di salita
5.00 + 4-5 ore
Esposizione
SE
Difficoltà
AD-
Cartina
CNS 283 S Arolla
Bibliografia
I 4000 delle Alpi. Le vie normali di salita alle vette più alte d'Europa, Richard Goedeke
Sezione
Vallese O - Alpi Pennine O
Descrizione
ZINALROTHORN: In vetta con Guido, in suo ricordo, morto in uno stupido incidente sulla Becca di Monciair sulle sue montagne di casa a cui ho voluto dedicare la salita al Cervino

1° GIORNO: SALITA AL RIFUGIO

Dalla stazione ferroviaria di Zermatt si cammina per qualche minuto attraverso il paese, e poi si inizia a salire in direzione ovest sulla sponda settentrionale della Triftbach. Più in alto si attraversa il torrente, e si sale ripidamente sul fianco della gola della Triftschlucht alla Gasthaus Edelweiss (m. 1961).

Si prosegue sul pittoresco sentiero che risale la gola, si torna sulla riva settentrionale fino al vecchio e glorioso Trifthotel (m. 2337). Un ampio sentiero prosegue tra i pascoli verso Vieliboden e il modesto ma suggestivo laghetto del Trifsee (m. 2579). Si continua con numerose svolte sulla morena settentrrionale del Trift Gletscher, e poi per il pendio nevoso che porta alla Rothorn hutte. (m. 3178)

2° GIORNO: SALITA ALLA VETTA

Dal rifugio ci si dirige a nord sulla sponda occidentale del Rothorn Gletscher, fino alla base di un canale nevoso che incide la parete rocciosa sulla sinistra. Lo si raggiunge, e lo si risale fino ai piedi di una parete rocciosa che si sale per un canale-camino che inizia dal suo punto piu' basso.

Dalla sommità del salto si continua su terreno misto e poi per pendii di neve, fino a raggiungere la cresta. Si prosegue verso nord lungo questa, prima su roccia (tenersi a sinistra), e poi su neve fino a raggiungere il punto di giunzione con una cresta secondaria che sale da est, appena ad ovest della quota 3786. Ci si dirige ora a nord ovest, lungo la cresta che diventa più stretta, prima si roccia e poi su neve fino alla quota 3912.

A questo punto, ai piedi del ripido tratto finale della Kanzelgrat, si salgono due ripidi salti rocciosi, e poi si traversa a sinistra, prima in un canale e poi per le rocce e i nevai della parete sud, fino a raggiungere un canale nevoso che incide la parte superiore della parete, ai piedi della forcella del Gabel.

Salire il canale sul fondo o (se altre cordate possono far cadere sassi) sulle rocce della sponda sinistra (II+) fino al Gabel, che si apre accanto a un evidente gendarme bifido (3 ore dal rifugio). Si prosegue direttamente sulla cresta per 50 m, fino a un punto di sosta alla base di un salto più ripido. Da qui si scende a sinistra per una spaccatura ai piedi della Placca Biner, che e' spesso vetrata. La si supera per una fessura obliqua (chiodo) o lo si aggira adovest, e poi si sale uno spigoletto (III-) che riporta a sinistra.

Una esposta attraversata permette di evitare un gendarme a sinistra dell'antecima (Kanzel), poi si aggira quest'ultima sulla destra per una larga cengia sospesa sulla impressionante parete Est. Un ultimo tratto di cresta porta in vetta (1-2 ore dal Gabel).

DISCESA: per l'itinerario di salita

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